Pratica del
Surrender alla Mandre
[parte
2 ]/ Πρακτική της Παράδοσης στη Μητέρα [μέρος 2ο ]
Con l'esalazione si ha il giorno,
con l'inspirazione si ha la notte. Tutto io creo, tutto io distruggo. Io sono
Tutto, io sono Niente.
Per
tutte le nove notti del Navaratri prova a fare questa
semplice pratica. La devi fare preferibilmente al mattino appena sveglia,
appena sveglio, e alla sera subito prima di addormentarti: sono i momenti in
cui si è più spontaneamente propensi a indugiare in una sorta di limbo, tra
veglia e sonno, una dimensione "di passaggio" in cui la coscienza è
più fertile ad accogliere nuovi stimoli poco filtrati dalla mente razionale.
Iniziamo
da quella della SERA, PRIMA DI ADDORMENTARTI: sei sul
tuo letto, comodo, comoda, prova a portare l'attenzione al corpo, al respiro ma
senza sforzo, semplicemente potresti sentire la piacevolezza del momento che
precede il sonno, cioè l'abbandono delle membra e di tutte le tensioni. Segui
questo abbandono semplicemente dicendo a te stesso, a te stessa, mentre
inspiri: "So che sto per addormentarmi, mi abbandono a Te, io sono
Niente", e mentre espiri: "So che sto per addormentarmi, mi abbandono
a Te, io sono Tutto"... Inala ed esala dal naso (non dalla bocca), con
soffio dolce, così come viene, non forzato. Non c'è nulla che tu debba
modificare. Devi solo essere più consapevole possibile del momento. Ripeti
questa formula per qualche minuto, potresti man mano passare alla versione
corta: "Espiro, io sono Tutto", "Inspiro, io sono Niente" e
poi affidati a ciò che succede, lasciati cullare dalle sensazioni e sprofonda
nel tuo sonno se e quando arriva.
La
mattina, prima di alzarti : sei sul tuo letto,
appena sveglio, appena sveglia, cerca di rimanere con le palpebre chiuse ma non
serrate e di non fare subito qualche gesto seguendo l'impulso a muoverti.
Rimani per qualche attimo distesa, disteso, e se ti affiorano immagini oniriche
o pezzi di sogni della notte non cercare di interpretarli, respiraci
semplicemente su, magari bisbigliando sottovoce "Vieni con me, vieni con
me". Riprendi poi il respiro consapevole della sera (dalle narici, delicato,
non forzato, spontaneo) e, mentre inspiri ripeti mentalmente: "So che sto
sognando, mi abbandono a Te, io sono Niente" e mentre espiri: "So che
sto sognando, mi abbandono a Te, io sono Tutto".
Ricordarsi di "stare sognando" è un modo per destrutturare la mente dalle
sue illusioni (chitta maya) ricordandoci cioè che la sostanza di tutte le cose
è sempre (sia di notte che di giorno, sia in stato di veglia che di sonno)
anima, spirito, immagine, splendente Vacuità a cui offrirsi con fiducia e amore
come tra le braccia di un amante, della Madre e dell'Universo intero.
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2121/1993 και κανόνες Διεθνούς Δικαίου που ισχύουν στην Ελλάδα.
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